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Bonus 110%, per i condomini i tempi minimi dei lavori sono di 20 mesi

Bonus 110%, per i condomini i tempi minimi dei lavori sono di 20 mesi

Condomini, i tempi stringono con le attuali scadenze

In un condominio, il tempo complessivo richiesto dall’inizio delle procedure al termine dei lavori è mediamente di 18-20 mesi. I tempi quindi stringono.

È stato evidenziato più di una volta: una detrazione fiscale come il Superbonus 110% necessita di un orizzonte ampio e di certezze che possano consentire a tutti gli attori coinvolti di poter pianificare correttamente tutti i processi. Dalla progettazione ed esecuzione degli interventi, passando per i prodotti finanziari offerti per la cessione del credito e i prestiti ponte. Ed è proprio di questo di cui si è parlato durante l’incontro della filiera delle costruzioni con i maggiori esponenti politici dedicato al provvedimento. Un incontro che è servito per fare il punto non solo sul superbonus ma anche sulle criticità che questa detrazione fiscale è riuscita a far emergere.

«Il Superbonus 110% - ha rilevato Armando Zambrano, Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri e Coordinatore della Rete delle Professioni Tecniche - ha messo a nudo i problemi del Paese, su tutti la burocrazia. Sarebbe paradossale non avere il tempo sufficiente per realizzarlo. L’estensione al 2023 è indispensabile, deve diventare un intervento strutturale fino a quando le nostre abitazioni non saranno sicure». «Questo è un buon provvedimento - ha aggiunto Zambrano - che però rischia di non dispiegare completamente i suoi effetti a causa della burocrazia, dei tanti condoni non definiti e dell’eccessiva documentazione richiesta. Queste difficoltà vanno superate: servono procedure semplici e tempi certi”. A proposito delle risorse da investire sul provvedimento Zambrano ha risposto così: «Per capire quanto è importante il Superbonus 110% basti pensare a quanti risparmi si possono realizzare riducendo il rischio sismico delle nostre abitazioni. Oggi spendiamo in media 5 miliardi all’anno per le varie ricostruzioni».
All’evento hanno partecipato politici di ogni colore che hanno manifestato all’unanimità l’importanza del superbonus e delle sue criticità.

Giuseppe Conte, leader del M5S, ha dichiarato che «La misura del Superbonus 110% ora viene studiata anche da altri paesi europei. Il M5S si farà garante della sua estensione fino al 2023».
Per Alberto Bagnai (Lega): «La complicazione delle procedure del Superbonus 110% è uno strumento inconsapevole di austerità». Enrico Letta (Segretario PD) ha dichiarato: «Quella del Superbonus 110% è una questione di buon senso e di amore per il Paese. Riconfermo di fronte a tutti gli operatori della filiera dell’edilizia l’impegno a finanziare e confermare il provvedimento fino al 2023».
Per Pierluigi Bersani (Articolo 1): «Il Superbonus 110% può surrogare quello che è mancato in questi anni: un grande piano di piccole opere che crei anche un effetto-lavoro a livello molecolare». Davide Faraone (Italia Viva) ha spostato l’attenzione sul tema della semplificazione: «È la questione centrale del superbonus 110%: o contestualmente alla proroga al 2023 riusciamo ad attivare una sburocratizzazione, oppure il provvedimento è destinato a fallire».

Antonio Tajani (Forza Italia) punta su questo provvedimento per il rilancio dell’economia del Paese: «Noi vogliamo che il superbonus sia utilizzato dal maggior numero degli italiani, soprattutto dai condomini». Per Tommaso Foti (Fratelli d’Italia): «Dobbiamo avere il coraggio di superare i piccoli abusi, altrimenti il provvedimento si blocca».

Infine, Riccardo Fraccaro (M5S), referente del suo partito per il provvedimento, ha tenuto a sottolineare che, al netto delle difficoltà registrate, questo sta già funzionando: «Il Superbonus 110% sconta i deficit strutturali del Paese: burocrazia, difficoltà nel credito e così via. Ma resta il fatto che al momento risultano 1,6 miliardi di euro di lavori certificati e 15mila cantieri aperti».